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Il miglior esempio del modo nuovo di fare impresa tramite il crowdsourcing (da crowd, gente comune, e outsourcing, esternalizzare una parte delle proprie attività) viene dagli Stati uniti e porta il marchio Samuel Adams. The Crowd Craft Project è l’applicazione facebook implementata sulla pagina dell’azienda americana per coinvolgere fan e non fan,  a “co-creare” un nuovo tipo di birra.
L’applicazione permette agli utenti di scegliere quali caratteristiche il prodotto dovrebbe avere, che grado di colore, di chiarezza, di corpo, di malto o di luppolo. Ne deriva una “Birra su misura”, risultante dall’interazione degli utenti con gli utenti e con l’azienda. Il consumatore entra dunque a far parte del processo produttivo. Le campagne in crowdsourcing hanno il grande vantaggio di poter raggiungere direttamente il consumatore per potergli offrire esattamente ciò che vuole, bypassando quindi ogni tipo di intermediario. Ed è Facebook il mezzo più importante per connettersi in modo significativo e collaborativo con la propria clientela.

Una recente analisi della Gartner, società di consulenza strategica a livello mondiale, afferma che il fatturato dei social media e del web marketing aumenterà, sin dai primi mesi del 2012, del 41%, in controtendenza rispetto ai media tradizionali.
Che lo scenario stia rapidamente cambiando è confermato dalla continua crescita del numero delle pagine sociali di attività commerciali sui social network. L’esempio più concreto ci è fornito dai centri commerciali, che cominciano a sfruttare le nuove opportunità offerte dal web, per entrare in contatto e comunicare con segmenti di  pubblico sempre più ampi,  e, non meno importante, misurarne il feedback, sfruttando l’elevato livello di interazione che il social networking offre.
Il risultato è un rapporto privilegiato dato dalla connessione diretta e interattiva con i propri utenti/consumatori.
Agli uomini di marketing spetta ora il compito di riuscire ad ottenere quel “buzz” che può provocare un buon effetto virale, dando  forma ad iniziative finalizzate al coinvolgimento degli utenti, sempre a caccia di curiosità e occasioni.
Il fine ultimo è, come prevedibile, riportare le community virtuali negli spazi reali, trasformando i loro accessi online in visite offline e le intenzioni di acquisto in azioni concrete.

Dopo le numerose novità per gli sviluppatori presentate al Google I/O 2011, tra cui ricordo l’APIs Explorer e l’APIs Console, il team di Client API ha da pochi mesi reso stabile e disponibile la prima beta di Google APIs Client Library per PHP, un gruppo di librerie in grado di utilizzare i servizi di Google nelle loro versioni più aggiornate.

Per iniziare, la prima azione consigliata è il download completo della libreria con gli esempi d’uso. Altro compito da svolgere per utilizzare la libreria, è la configurazione dell’API Console, nella quale le API vanno attivate (allo scopo di accettare i termini d’uso) utilizzando un’autenticazione con OAuth 2.0 o una developer key personale.

Al momento attuale le API supportate dal client sono 18, tra cui le più conosciute: AdSense Management API, Books API, Calendar API, CustomSearch API, Google Analytics API, Google Latitude API, Google+ API, Prediction API, Tasks API e URL Shortener API.

I giorni delle presentazioni noiose sono finiti. Ora, anche il vostro browser può entrare in gioco. Le classiche slide sono limitate, ma non è necessario essere limitati a loro. Impress.js utilizza la potenza delle proprietà transforms e transitions di CSS3 che sono supportate dai moderni browser.

Bartek Szopka ha fatto un grande lavoro sfruttando le possibilità fornite dalle tecnologie attuali.

Con questa libreria, è possibile posizionare, ruotare e scalare quanto volete, anche in 3-D.  Impress.js non è  completamente supportato sui dispositivi mobile, ma se il browser dell’utente non è abbastanza moderno per visualizzare le transizioni e le animazioni,  Impress.js fornirà un semplice PDF di diapositive.

Google TV è la nuova piattaforma Smart tv di Google, annunciata il 20 maggio 2010 e  co-sviluppata da Google, Intel, Sony e Logitech.

Google tv è un nuovo prodotto che combina TV, registratori digitali ed internet e inoltre permette di navigare e contemporaneamente guardare il proprio programma preferito.

Sarà presente una funzione di ricerca che permetterà di muoversi con estrema facilità tra canali satellitari e a pagamento, Video recorder e sul web.

Google TV integra il sistema operativo Google Android e la versione Linux del browser Google Chrome per la creazione di una televisione interattiva che va a sovrapporsi alle già esistenti Internet tv e WebTV.

Si potrà guardare, registrare, programmare, qualsiasi contenuto presente sul web, compresi i contenuti su Youtube.

Google ha dichiarato che la nuova piattaforma potrà essere integrata direttamente nei nuovi televisori ad alta definizione Sony e Logitech e nei lettori Blu-ray della Sony.

La piattaforma, in ogni caso, è stata progettata per funzionare con qualsiasi operatore televisivo, per cui basterà collegare l’apposito box alla Tv.

Google TV integra molti dei prodotti già esistenti, proprietà di Google.   Il sistema operativo Android di Google  fornisce la base sottostante, permettendo agli sviluppatori di creare applicazioni che estendono le funzionalità del sistema.  Il Browser Chrome di Google fornisce, invece, un gateway a Internet, permettendo agli utenti di navigare i siti web e guardare la televisione.

I Partner hanno invece realizzato applicazioni che consentono ai clienti di accedere ai contenuti in modo unico.

Netflix , per esempio, ha realizzato un’applicazione che permette agli utenti di accedere ad una vasta libreria di film e spettacoli televisivi.

Sarebbero già pronti una ventina canali tematici che spaziano in ogni campo dell’intrattenimento. Film, ma anche spettacoli e documentari, dirette ed eventi sportivi, cucina e informazione.

Gli smartphone Android e Apple  possono  essere utilizzati come telecomandi per Google TV .

Fare di internet una esperienza fruibile dal salotto è la sfida di Google tv e sara’ l’inizio della rivoluzione dei mass media.