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E’ ufficiale da domani, venerdì 9 ottobre, in Spagna e in Irlanda al posto del semplice like faranno capolino le reactions di Facebook!

La nuova funzione sarà in prova solo in questi due Paesi e se il test funzionerà approderà in seguito in tutto il mondo. Dunque non più il solo mi piace ma ben 6 differenti emozioni tra cui l’utente può scegliere per esprimere con maggior precisione il proprio punto di vista e il proprio parere su uno status.

La nuova funzione di Facebook si chiama Reactions ed è molto di più del semplice pollice verso il basso che tutti temevano. Tenendo premuto il tasto like apparirà una barra con ulteriori 6 icone esprimenti diverse emozioni: l’amore, la risata, la felicità, lo shock, la tristezza e la rabbia.

La funzione Reactions aumenterà i commenti e il dibattito e permetterà di misurare in modo più dettagliato le reazioni degli utenti ad una foto, ad un video e ad uno status, grazie all’indicazione sotto ogni icona del relativo conteggio. Mark Zuckerberg con questa nuova funzione introduce un modo per “misurare” le emozioni che per le aziende può rivelarsi particolarmente interessante al fine di approfondire la conoscenza del proprio target.

 

reactions facebook

 
 

Perché la scelta di Spagna e Irlanda

Questi due Paesi sono stati scelti perché contano un numero limitato, e quindi decisamente gestibile, di iscritti  e parlano due delle lingue più parlate sul social network e nel mondo: l’inglese e lo spagnolo. La scelta di due Paesi in cui vengono parlate lingue differenti non è un caso, in quanto si vuole vedere come saranno usati i simboli in base alle tradizioni e alle differenze culturali che potrebbero portare a diverse interpretazione di una stessa icona.

 

Da dove nasce l’esigenza di più emoticon oltre al like

Diverse sono le situazioni in cui un semplice like appare fuori luogo o non propriamente adatto ad esprimere la nostra opinione, come nel caso di una tragedia o un dispiacere. Il “mi piace” in questi casi fuori luogo, finora è stato sostituito  da commenti più appropriati, ma in una società sempre più mobile e quindi sempre più intenta a scorrere la home di Facebook mentre va a lavoro o fa spesa, la soluzione risultava alquanto scomoda. Per questo si è deciso di introdurre la possibilità di esprimere il proprio stato d’animo in modo più dettagliato e certamente più rapido.

 

Nessun tasto “Non mi piace”

Non sembra invece andar giù il tasto “non mi piace” a Mark Zuckerberg che non vuole assolutamente trasformare Facebook in un forum dove gli utenti votano sì o no ai post degli altri incentivando così le polemiche e il giudizio ma soprattutto scoraggiando la libera espressione degli iscritti che è ciò che più interessa a chi si iscrive a Facebook e che ne ha anche consacrato il successo.