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“Travel to the Future” è il nuovo percorso formativo ispirato al viaggio nel prossimo futuro, un nuovo filone di confronto, studio e approfondimento delle tendenze nei prossimi decenni sul divertimento, il viaggio ed il legame con le nuove tecnologie digitali.

Venerdi 4 Aprile 2014 dalle ore 21.00 un party all’insegna del divertimento e della musica di gran classe organizzato da Estensa – Web Agency Napoli in occasione dell’evento di formazione al Web Marketing Turistico BMT Training dal 4 al 6 Aprile alla Mostra d’Oltremare di Napoli.

Attenzione l’Ingresso è solo su invito  da ritirare presso lo stand 309-310 del Padiglione 3 della Fiera !

Free Buffet & Drink per tutti gli invitati e partecipanti alla BMT Borsa Mediterranea del Turismo !

Durate la serata una futuristica coppia di DJs, Daniele Pittéri & Genny Guida, spazieranno le loro onde sonore nelle orbite del Funky & Soul fino alla deep House contemporanea in un DJset ed un’atmosfera innovativa.

Proiezioni su megaschermo di immagini “future” legate al viaggio ed al divertimento vi lasceranno alla immaginazione delle nuove tendenze.

Durante la notte animazione e uno spettacolo a Sorpresa !

info e prenotazioni : +39 3478254305

La Location a soli 12 Min. dalla Mostra d’oltremare,
Di fronte alla Villa Comunale di Pozzuoli (Villa Avellino), a pochi metri dal noto cinema Sofia (dedicato alla bella Sophia Loren, illustre diva nata da queste parti) sorge il Gran Cafè Cannavacciuolo, ritrovo abituale di amanti della movida, artisti e creativi.
In numerose occasioni, la sala del ritrovo (che peraltro ha al suo interno “antichi scavi romani”, visibili dietro teche di vetro) diventa scenario di serate di altissimo livello, con artisti e dj’s di assoluta bravura ed idee di grande impatto creativo.

Gran Cafè Cannavacciuolo
Pozzuoli, Via Carlo Maria Rosini 10 (NA)
Aperto, orario continuo, tutti i giorni dalle 7:30 alle 03:00
TEL: 081 5269354
Sito del locale: www.grancafecannavacciuolo.it
Su Facebook: Gran Cafe’ Cannavacciuolo

Enjoy “Travel to the future” !

EVENTO FACEBOOK :  https://www.facebook.com/events/429058483863952/

La formazione web marketing è fondamentale, in particolar modo per le aziende Retail.

Gennaro Guida, CEO e Manager Estensa e docente alla BMT Training, in questo articolo vi fornirà 10 motivi fondamentali per cui ritiene che sia necessario per le aziende, formare i propri collaboratori.

1. È importante conoscere le opportunità del digital marketing.

Cosa ancor più importante è conoscere i mezzi e capire le strategie da applicare per ognuno di essi.

2. È necessario tuttavia misurare il successo delle iniziative on-line. Infatti, in media il 30-40% delle spese di marketing digitale è inefficace e può essere analizzato attraverso le campagne A/B test.

Le campagne A/B test consentono di scoprire ciò che funziona in una campagna di email marketing e ciò che invece non riesce a portare i risultati sperati. Consente quindi di “aggiustare il tiro” della comunicazione lì dove la campagna non ha portato i risultati sperati.

3. Sempre più consumer trovano prodotti e brand online attraverso i motori di ricerca.

Per essere competitivi e facilmente trovabili dai nostri utenti target sui motori di ricerca, bisogna studiare attentamente l’andamento delle parole chiave utilizzate quando questi ultimi effettuano una ricerca sul web ed ottenere informazioni su tendenze e termini di ricerca sui prodotti.

4. Il sito web va progettato per i propri utenti: usabilità, contenuti, invito alle azioni.

Seppur oggi le strategie di digital marketing soprattutto offsite siano importanti e vadano utilizzate sinergicamente, è pur vero che il sito web aziendale mantiene la sua importanza, anche e soprattutto alla luce dell’avvento di smartphone e tablet.

La navigazione mobile impone una visualizzazione del sito web differente: molto più veloce e responsive.

Inoltre è importante conoscere ed applicare le regole SEO on-page ed off-page utili a posizionare il sito nei motori di ricerca.

5. Ottenere i massimi risultati dai budget stabiliti.

Una volta stabilito il budget, bisogna monitorare, analizzare ed ottimizzare costantemente le campagne Search engine marketing per migliorare il ROI.

6. Dialogare attraverso un blog creando contenuti multimediali.

Costruire un’attività di blogging dove gli articoli pubblicati forniscono risposte alle domande più comuni dei clienti invitandoli all’azione (Call To Action).

7. Creare le conversazioni intorno al brand ed ai prodotti attraverso i Social Media.

L’obiettivo principale delle attività di Social Media Marketing, attraverso i social network, è quello di creare “conversazioni” con gli utenti/consumatori: sfruttare un luogo virtuale per instaurare un rapporto di comunicazione e scambio con i propri clienti, abilitando una vera e propria relazione che riduca, la distanza percepita fra azienda stessa e consumatore.

Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest,  Google+, tutti i canali social vanno utilizzati secondo la strategia più idonea.

8. Convertire il traffico di visitatori web in lead e trasformarli in business.

Creare sempre iniziative ed offerte che spingono alle azioni (CTA) e generano le conversioni.

9. È importante coltivare i contatti attraverso l’email marketing.

Il Direct Email Marketing è efficace in quanto consente di spedire newsletter mirate e pertinenti nonché monitorare i risultati attraverso dettagliati report.

10. È indispensabile essere compatibili ed interagire su tutte le piattaforme mobile.

Tutti gli strumenti del mobile vanno utilizzati per una strategia di web marketing che coniughi perfettamente l’online con l’offline.

– responsive web design
– mobile local search
– qr-code / nfc
– couponing
– apps ios, android

Di questo ed altro ancora si parlerà durante la BMT Napoli Training in programma a Napoli dal 4 al 6 Aprile durante la Borsa Mediterranea del Turismo.

 

Curatore del blog Seogarden, docente area SEO e scrittura persuasiva per il web, Francesco Margherita è co-fondatore e SEO specialist press Gaff Strategy srl.

Nell’intervista, Francesco spiega quali possono essere le strategie SEO più efficaci in un settore altamente competitivo come quello turistico e quali sono le sue esperienza dirette in questo ambito.

Per la SEO il turismo è un campo altamente competitivo, quali sono secondo te le strade per il successo?

Vero, il turismo è un settore ad elevata competizione. Per avere successo in campi così difficili occorrono due cose, qualità dell’offerta e gradualità nell’utilizzo della SEO. Tecniche troppo aggressive di link building possono portare a crescite vertiginose nel traffico web di un portale turistico, salvo poi svegliarsi una mattina e ritrovarsi a terra perché Google si è accorto di schemi di link ripetitivi o peggio di una “campagna acquisti” su siti non proprio di fiducia. I link vanno guadagnati o comunque prodotti in modo da non essere potenzialmente dannosi, altrimenti si finisce con il lavorare 6 mesi a crescere e 6 mesi a riparare una penalizzazione. Rispetto al turismo pensate al “bagno” che sta prendendo Expedia in questo periodo proprio per la gestione scellerata della link building!

Quali sono le tue esperienze in questo settore?

Ho seguito alcuni agriturismi in Toscana più diverse strutture ricettive a Roma. Non ho comunque una grande esperienza specifica rispetto ai grandi portali turistici, ma in ogni caso la più grande differenza con gli altri settori è nell’utilizzo del motore e degli strumenti di Maps e delle tecniche SEO local. Per il resto valgono le stesse regole, comunque diverse per tutti i SEO. 😉

Le tue tecniche SEO più importanti?

Le tecniche SEO che uso più spesso le ho intuite e sviluppate autonomamente ed hanno tutte a che fare con la semantica: algoritmi LSA, LSI, LDA ed utilizzo di co-occorrenze semplici o co-citazioni per lo sviluppo di segnali sociali finalizzati all’allargamento di un campo semantico d’interesse. Sul mio blog, Seogarden, pubblico sempre “tutti” i miei riscontri sia in termini teorici che pratici. Se oggi c’è un po’ di attenzione su di me, è perché qualcuno leggendo il blog ha cominciato ad accorgersi che riesco a posizionare chiavi dalla concorrenza medio elevata senza bisogno di link in ingresso. Nell’era di Penguin, non è una brutta cosa.

Cosa risponderesti ad un cliente che ti dice “voglio essere in prima pagina per la keyword viaggi”?

Solo tre mesi fa avrei risposto che era impossibile, oltre che inutile, perché la parola “viaggi” apre a un universo semantico sconfinato, poco rispondente alle necessità di chi effettua una ricerca su Google. Oggi alla luce dei miei ultimi studi, direi che è possibile ma solo relativamente utile, perché è vero che la parola “viaggi” non intercetta ricerche specifiche, ma allo stesso tempo, pensate a quanto trust passa da Google a un sito che viene ritenuto autorevole per viaggi.

Com’è cambiata la Seo alla luce dell’avvento dei social network?

Facendo un buon lavoro in termini relazionali sui social network si generano riscontri positivi in serp, ma l’effetto dei social network sul posizionamento è solo indiretto. Nel 2013 Searchmetrics pubblicò uno studio sui fattori di ranking in cui osservava che i siti meglio posizionati erano quelli con un più elevato numero di condivisioni, tweet e like in pagina. Non hanno considerato che l’elevato numero di condivisioni fosse in realtà una conseguenza, non la causa del buon ranking in serp. Non avevano compreso cosa fossero davvero i segnali sociali.
Oggi so che l’unico social network con il potere di influenzare direttamente il ranking di un sito su Google è G+. A patto di usarlo, ovviamente…

Francesco Margherita vi aspetta al corso SEO e ottimizzazione sui motori di ricerca alla BMT Napoli Training nei giorni 4 e 5 aprile 2014.

Scopri il programma del corso!

Gli smartphone ed i social network sono oramai diventati (in modo prepotente)  protagonisti del web marketing geo-localizzato.
La stessa natura dei mobile devices  li rende particolarmente interessanti per il marketing: sono oramai  in grado di generare traffico e influenzare le decisioni proprio nel momento in cui il potenziale cliente è intenzionato all’acquisto.

Su mobile è possibile proporre offerte e promo attraverso le tecniche di web marketing geo-localizzato e  di incentivo all’acquisto come il mobile couponing. Oggi, qualsiasi brand,  veicolando il messaggio comunicativo e sopratutto i coupon attraverso  social media, puo’ trarre un enorme  vantaggio dalla frequenza con cui gli utenti accedono da smartphone e tablet sopratutto in mobilità.

In Italia gli utenti che accedono a Facebook da mobile sono oltre i 10 milioni, su un totale di 23 milioni di utenti di cui 15 attivi ogni giorno.

I Mobile coupon generano conversioni 10 volte in più rispetto ai coupon tradizionali ed Il 70% delle ricerche generate da mobile coupon avvengono entro 1 ora dalla ricezione.

Il primo passo per una corretta strategia  di web marketing geolocalizzato è sicuramente l’analisi del territorio  per valutare il potenziale della clientela presente nel  proprio perimetro di azione geografico.

Gennaro Guida Ceo Estensa

L’analisi del territorio è necessaria per pianificare le strategie di comunicazione e i mezzi da utilizzare per raggiungere gli obiettivi posti. L’ubicazione geografica del punto vendita determina il tipo di clientela, la loro fascia di età, lo stile di vita e di conseguenza la richiesta di servizi e/o prodotti.  Conoscere il proprio target è necessario per progettare offerte irresistibili che attirano sia nuovi che attuali clienti.

Passo successivo la scelta dei mezzi. Nel 2013 Facebook ha potenziato gli strumenti a disposizione dei marketer per stimolare le vendite sfruttando le informazioni che il network mette a disposizione. Oltre all’introduzione di Gifts, è possibile creare delle promozioni speciali dedicate ai fan attraverso lo strumento Facebook Offers, al fine di spingere l’acquisto di un determinato prodotto (sia on line che off line).
Mc Donald’s Svezia ad esempio ha incrementato di 1/4 le vendite di caffè e di 1/3 le vendite di colazioni grazie a una Facebook Offers utilizzata da oltre 32mila utenti.
Twitter ha lanciato, in collaborazione con American Express l’acquisto di prodotti attraverso l’inserimento di uno specifico hashtag (parola o frase preceduta dal simbolo “#”) nel tweet. L’utilizzo dell’hashtag per la vendita di prodotti si presta a impieghi interessanti in combinazione con la pubblicità: inserendo l’hashtag stesso nel visual della campagna è possibile indurre l’utente all’acquisto.

Infine  Google AdWords Express che, a differenza del molto più complicato Adwords standard,  rende il collegamento con i consumatori in una determinata zona molto più facile , e può essere completato in pochi minuti, esso raggiunge automaticamente le persone giuste  se sono alla ricerca su computer portatili o telefoni cellulari.

Infine dotarsi di un  Seeding marketing: recensioni su trip advisor in inglese e russo per offrire alla clientela un’esperienza omogenea nella navigazione desktop e quella mobile. Un sito ottimizzato li invoglierà ad interagire direttamente da dispositivi mobili.

Quindi la nuova frontiera della promozione retail e Turismo è Social Local Mobile (SO.LO.MO.) ovvero la strategia basata sugli  annunci locali, un segmento in forte crescita del mondo della pubblicità .

Si parlerà di questo ed altro al BMT NAPOLI TRAINING dal 4 al 56 Aprile 2014 presso la Mostra d’Oltremare Napoli.
info : www.bmtnapolitraining.com

Gennaro Guida
Founder & Ceo Estensa
www.estensa.it

Ecco un’intervista al presidente di Confesercenti Campania, Vincenzo Schiavo, sull’importanza della formazione professionale nell’ambito turistico.

Che tipo di formazione è richiesta per intraprendere una carriera nell’ambito turistico?

La formazione è fondamentale. Per essere un ottimo consulente nel settore turismo c’è bisogno di conoscenze specifiche. Coloro i quali decidono di rivolgersi ad un consulente, hanno bisogno di interloquire con veri esperti del settore, capaci di fornire loro conoscenze altrimenti difficili da reperire.

Ancor più importanti gli obiettivi che si decide di perseguire grazie alla formazione: è importante conoscere le aspettative del nuovo consumatore. Diversi anni fa gli operatori del turismo italiano si muovevano osservando i paesi più evoluti in questo ambito: Stati Uniti, Inghilterra, etc.

Oggi i consumatori di ogni paese hanno esigenze profondamente diverse e bisogna essere in grado di interpretare le aspettative del proprio pubblico per poter essere competitivi e fare realmente la differenza.

Quali consigli si sente di dare a chi lavora o vuol lavorare nel settore turistico?

Il turismo è una grande risorsa del mercato economico Nazionale. Bisogna però individuare le nicchie di mercato che possono dare l’opportunità di specializzarsi e fare la differenza. oggi chi vuole viaggiare e fare turismo vuole interloquire con operatori altamente capaci di dar loro una proposta differente e su misura.

Che peso ha la formazione professionale e quanto conta invece l’esperienza per diventare un bravo consulente turistico?

La formazione è studio, know-how, esperienza, confronto . Si trae esperienza anche dallo studio degli errori fatti da qualcun’altro.L’esperienza conta tanto perché il mondo del turismo in particolare non ha prassi sempre uguali. Ogni esperienza è diversa da quella precedente. La formazione è esperienza.

Autori del libro Tourist Experience Design, Maurizio Goetz e Andrea Rossi raccontano in quest’intervista quali sono le caratteristiche del turismo esperienziale e quali saranno i possibili risvolti futuri nel mondo del turismo.

Quali sono gli elementi che caratterizzano realmente il turismo esperienziale?

Il turismo esperienziale rappresenta una possibile risposta alla forte competizione sui prezzi, accentuata dalla comparabilità delle offerte turistiche su Internet ed una modalità più sostenibile e responsabile di valorizzazione del territorio

La prima e più evidente caratterizzazione del turismo esperienziale è la centralità del viaggiatore. I bisogni, i gusti e i desideri dell’utente vengono messi al centro del processo di creazione dell’offerta turistica, che viene sviluppata di volta in volta e che non è più rappresentata unicamente da “pacchetti preconfezionati”

Un forte orientamento al viaggiatore, richiede come si diceva, una profonda conoscenza dei suoi desideri e dei suoi bisogni. Quando si parla di turismo esperienziale non è più possibile, infatti collocare i turisti in macro-categorie di appartenenza, ma occorre definire in modo dinamico segmenti e sotto-segmenti turistici in base alle esigenze che di volta in volta possono essere diverse.

Il designer dell’esperienza turistica è in grado di progettare un’offerta su misura per ciascun segmento e sotto-segmento di viaggiatori, ma il vero giudice sarà il turista, il quale, valuterà se l’offerta che gli viene proposta è per lui realmente significativa.

Qual è il valore aggiunto del turismo esperienziale?

Il valore aggiunto del turismo esperienziale è il forte elemento emozionale che ha un impatto sul ricordo.
Un’esperienza turistica memorabile è toccante, rende felici e suscita una forte emozione, ma occorre sempre tenere presente che l’esperienza è una percezione del tutto personale. Un’esperienza turistica ben progettata può persino arrivare alla trasformazione della persona, contribuendo ad arricchirne la personalità, è coinvolgente ed è inaspettata da un certo punto di vista, ma anche fortemente desiderata.

L’esperienza turistica dà sfogo alle passioni, quindi permette – e questo è il valore per le destinazioni – di differenziare l’offerta in maniera molto particolareggiata rispetto ai bisogni e ai desideri del viaggiatore. Lavorare bene sulla progettazione dell’esperienza turistica è anche la chiave per creare un posizionamento distintivo e difendibile per una destinazione turistica. Questo non è quasi mai il risultato di un processo spontaneo, ma il frutto di un lavoro molto accurato di design dell’esperienza turistica, attraverso la creazione di concept esperienziali turistici che dovranno essere originali e sempre rinnovati.

Com’è cambiato il ruolo del cliente/turista online alla luce dell’avvento dei social network?

Oggi il turista è il Re. E’ sempre più esigente e competente nel confrontare diverse proposte e nel valutare quella per lui più conveniente.
Nessuna offerta può avere sufficientemente successo se non parte dal turista stesso.
In molti casi il viaggiatore si aspetta anche di poter partecipare in modo attivo nel progetto di costruzione del valore. Il ruolo più attivo del turista impone oggi una maggiore rilevanza della proposizione ed una maggiore trasparenza.Tutto ciò rende evidente quanto sia necessaria la capacità di design thinking.
Se appare relativamente facile copiare un sistema di offerta, molto più difficile è comprendere gli elementi più profondi di un concept esperienziale che lavora sulle emozioni, sulle passioni e sullo studio del profilo degli utenti.

Quali sono le nuove esigenze del turista/viaggiatore?

Le esigenze del turista sono oggi sempre più specifiche e dettagliate.
Fondamentale è arrivare allo stile di viaggio desiderato dal turista: il bisogno va declinato per stili e contesti omogenei, ma questo sarà possibile solo attraverso l’ascolto che permette di ottenere quella conoscenza in grado di differenziare il sistema di offerta turistica in base ai diversi gusti di ogni viaggiatore.
Il turista oggi richiede un’offerta personalizzata Il nuovo turismo esperienziale non può prescindere dalla perfetta conoscenza dei sottogruppi in cui si collocano gli utenti. L’analisi delle conversazioni sui social network rende più facile questo processo di ascolto, rispetto al passato.
L’evoluzione dei bisogni e dei gusti del turista è molto rapida e impone di rinnovare costantemente l’offerta turistica che invecchia velocemente anche per effetto dell’imitazione da parte dei concorrenti, sempre più aggressivi.
Il vero fattore critico di successo è dato dalla capacità di ragionare in chiave di design dell’esperienza per
aggiornare ed allineare l’offerta, cercando per quanto possibile di anticipare le tendenze di mercato.

Previsioni per il prossimo futuro: come sarà il turismo nel 2020?

Sarà un turismo ancora più personalizzato, un turismo scelto in un mercato ancora più complesso e caratterizzato da un’ipercompetizione.
Dovrà avere elementi di progettazione ancora più precisi. Un turismo che lavorerà sempre più sugli immaginari, gli stili di vita, sui simboli e in cui la componente fisica sarà sempre più ridimensionata.
Il concetto di turismo si trasformerà da “cosa mi offri” a “come mi fai sentire”.
L’esperienza turistica è rappresentata infatti da un mix di elementi del territorio e di come questi ultimi vengono vissuti dal turista.
Le destinazioni turistiche devono saper arricchire la propria offerta in modo che il turista percepisca un vantaggio esperienziale significativo.

Qual è il ruolo del concept esperienziale rispetto alla comunicazione e allo storytelling?

Il concept esperienziale, non riguarda solo l’esperienza sul territorio, ma anche tutto ciò che viene prima e dopo di questa. Lo storytelling deve essere allineato agli elementi del concept esperienziale proposto.
La capacità di narrare storie significative sono determinanti nell’ influenzare le scelte di consumo anche perché possono rendere familiari e attrattive alcune destinazioni turistiche rispetto ad altre, aiutano le persone a dare un significato alle loro azioni e soprattutto perché hanno un impatto emotivo profondo.
Il concept esperienziale rappresenta il fil rouge dell’esperienza turistica poiché riguarda l’approccio integrato di prodotto, comunicazione, narrazione e memorabilità. Il concept esperienziale ha centralità sulla governance dell’esperienza, sul prodotto, sulla comunicazione online e offline e sull’intera narrazione. E’ l’elemento aggregante di tutto.

Chi vincerà e chi perderà?

Vincerà chi saprà integrare tutti gli elementi dell’esperienza in un ecosistema esperienziale.
L’esperienza sarà totale, riguarderà il territorio nella sua totalità: negozi, alberghi, ristoranti, segnaletica stradale, percorsi. Le destinazioni che cominceranno a lavorare in termini di integrazione avranno un vantaggio competitivo rispetto a quelle che continueranno a ragionare in maniera isolata.
Va ripensata di conseguenza la governance del territorio e i rapporti tra pubblico e privato
Gli operatori pubblici e privati si dovranno integrare in ottica di costruzione di un’esperienza completa e senza soluzione di continuità.

Docente alla Federico II di Napoli e allo Iulm di Milano, Daniele Pitteri si occupa di comunicazione ed eventi culturali dagli anni ’80. Collabora con La Repubblica ed è autore di numerose pubblicazioni.
In occasione di Bmt Napoli Training, Pitteri sarà docente del corso Facebook Marketing.

Di seguito un’intervista incentrata sulle nuove tendenze del turismo dal punto di vista del marketing e della comunicazione.

Quali sono le tendenze del turismo del 2014: cosa ci aspetta?

È in atto una profonda trasformazione delle dinamiche turistiche dovuta sostanzialmente a tre fattori: la sempre più spinta necessità di personalizzazione del viaggio con un’enfasi esperienziale forte; la forte divaricazione dei flussi fra turismo randomico e autogestito e turismo customizzato grazie all’intervento “specialistico” di organizzazioni nuove e diverse dai tradizionali attori (agenzie, tour operator, etc); il cambiamento tipologico dei segmenti turistici con un aumento tendenziale dell’età media.

Di conseguenza si modificano sempre più sia l’offerta che la domanda e nascono nuovi prodotti, nuovi servizi, nuove modalità di “confezionamento” e di pianificazione del viaggio, nuovi canali di relazione e incontro fra domanda e offerta.

Quali strategie di marketing possono contribuire ad aumentare i flussi turistici?

Bisogna saper trovare prodotti adatti a soddisfare la nuova domanda. In sostanza se non si modernizza e innova radicalmente l’offerta sia nei contenuti che nelle modalità, non c’è strategia possibile per aumentare i flussi turistici. Il principale motivo per cui il nostro paese perde rilevanti quote di mercato turistico è determinato proprio da questa incapacità di innovare i prodotti e i processi di promozione turistica. Paradossalmente noi qui viviamo l’equivoco dell’abbondanza: pensiamo che lo straordinario patrimonio storico artistico e naturalistico di cui siamo dotati oltre al credito che nei decenni passati ci siamo costruiti basti a fronteggiare i cambiamenti in atto nel settore turistico. Invece non bastano, perché il patrimonio in sé non è più in grado di garantire attrattività. In Scozia nel nulla più assoluto naturalistico e storico artistico dei pascoli ovini hanno creato attrattività valorizzando l’unica cosa che avevano, i canali di irrigazione, inventando il campionato mondiale di nuoto nei fossi. Cioè un nuovo prodotto turistico che attrae praticanti, accompagnatori e pubblico di curiosi perché l’idea è talmente folle da diventare attrattiva. Ed esempi così ne esistono a migliaia. Quindi bellezze naturali, musei e alberghi belli se non informate dalla linfa nuova di idee su come viverli e fruirli non servono paradossalmente a nulla. Quindi la migliore strategia che possiamo avere oggi è inventare prodotti nuovi, capendo a chi rivolgerli e quindi costruendo un sistema di fruizione/esperienza di questi prodotti in grado di soddisfare le richieste/aspettative dei pubblici interessati.

Come si è evoluto il rapporto tra Social Media e Turismo?

Moltissimo. Il settore turistico in questo momento e da almeno un decennio è uno dei comparti produttivi ed economici maggiormente innovativi. È un settore molto aperto e pronto alle novità, molto disponibile e quasi obbligato a sperimentare. Ed ovviamente sin da subito il web è stato accolto a braccia aperte, non come un ostacolo o un problema, ma come un elemento di trasformazione dinamica. I social media trovano nel turismo una frontiera da esplorare. Quanto più alta è la ricerca di esperienza tanto più sono necessari i social per favorire la condivisione delle esperienze. Il turismo di oggi è esperienza e quindi i social media non sono più in rapporto con turismo, ma ne sono diventati una componente stessa. E per di più essenziale.

Che ruolo hanno le applicazioni mobile nel turismo?

Fondamentale, sono la nuova bussola del viaggiatore, lo strumento essenziale non solo per orientarsi, ma anche per cercare, trovare, documentare, condividere.

Previsioni per il prossimo futuro: come sarà il turismo nel 2020?

Sulla base dell’analisi tendenziale, le ricerche prevedono un cambiamento della geografia turistica con moltiplicazione delle mete, un aumento dei viaggiatori anziani e dei viaggiatori non europei o in generale occidentali, la generazione quasi esponenziale di canali di relazione diretta fra i singoli offerenti e i singoli fruitori, ossia l’esplosione al quadrato di fenomeni come Airbnb, ad esempio, con una conseguenza diretta sui servizi urbani, perché i viaggiatori saranno sempre più dei residenti temporanei, piuttosto che dei turisti e questo significa che i servizi per i cittadini non saranno più in contrasto con quelli per i turisti.

Io penso che queste previsioni siano molto vicine alla realtà che vivrà alla fine del decennio il turismo.

Scopri il programma del corso di Facebook Marketing tenuto da Daniele Pitteri alla BMT Napoli Training

Come tutti coloro che possiedono un sito di vendita online sapranno, è fondamentale monitorare costantemente il livello di conversione, finalizzato all’aumento delle vendite. Ma quali sono gli accorgimenti da mettere in atto per migliorare il tasso di conversione e la canalizzazione del processo di acquisto? Ecco sette modi efficaci per fare in modo che nella psicologia del nostro visitatore e-commerce si attivi la modalità “compratore”. Vediamoli insieme :

1 . Fingere che l’acquisto sia già avvenuto

Suona un po’ strano , ma il metodo è effettivamente efficace . Questo metodo si basa sulla costruzione del testo all’interno della pagina: bisogna utilizzare verbi al presente e mettere in luce i vantaggi derivanti dall’utilizzo di quel determinato prodotto come se l’utente ne fosse già in possesso. Evitare dunque frasi con “se acquisterete” , ma “grazie a questa coperta il vostro sonno sarà migliore”. In questo modo si insinuerà nella mente dell’utente una percezione dei vantaggi connessi al possesso del bene e l’acquisto diventa più semplice da completare.

2 . Approfittare dell’istinto gregario

Le recensioni dei clienti così come la presenza del prodotto nella lista dei bestseller, fanno appello all’istinto del gregge , provocando nell’utente un desiderio inconscio di seguire la massa. Vedere che il prodotto è approvato da migliaia di altre persone che lo utilizzano e sono soddisfatte della scelta, ci rende più inclini ad effettuare l’acquisto.
Utilizzate le denominazioni tipo: bestseller, scelto dai clienti, approvato dagli esperti. In questo modo, con tutta probabilità, gli utenti andranno dritti alla conversione.

3 . Mostrare che il tempo sta scadendo

Niente più della paura di perdere una preziosa opportunità ci spinge all’acquisto. Inserendo nel sito un widget con il conto alla rovescia potrete stimolare molti visitatori innescando la sensazione che  il tempo stringe e si sta rischiando di perdere un’opportunità conveniente. Provate a mettere in atto questo espediente con prodotti che non presentano grandi volumi di vendita e resterete soddisfatti dei risultati.

4 . Effetto carenza di beni

Non solo il tempo può scadere! Anche la merce può finire. “Solo 10 unità” “Stock limitato” e diciture simili fanno attivare nella mente del consumatore la paura di non riuscire ad entrare in possesso di un prodotto. In questo modo, come nel caso del tempo limitato di offerta, gli utenti saranno più stimolati all’acquisto.

5 . Garantire sicurezza

Uno degli aspetti che può inibire l’acquisto è la preoccupazione che il prodotto non venga recapitato in seguito al pagamento . Per fare in modo che il cliente non venga assalito da questo pensiero bisogna fargli capire che non sta correndo alcun rischio nell’acquisto. Come? Ad esempio attraverso un track number grazie al quale l’utente può seguire il suo pacco durante la spedizione. Anche la possibilità di restituire il bene in caso di problemi è un’ottima soluzione fare in modo che l’acquisto venga effettuato senza pensieri.

6 . Limitare la scelta

Più il cliente si trova a dover scegliere tra una varietà di prodotti, meno è probabile che effettui l’acquisto. Questo aspetto fa parte della psicologia umana: ci risulta molto più semplice scegliere tra pochi elementi, ma quando le alternative superano le 10 unità si crea confusione, e di conseguenza difficilmente si riuscirà ad ultimare il processo di acquisto. Come risolvere questo problema? Con l’aiuto di una categorizzazione, o con un numero limitato di alternative nella sezione “prodotti simili “.

7 . Incoraggiare i visitatori all’azione

Mai dimenticar e la Call to Action. Ogni pagina prodotto deve essere corredata di invito all’azione: acquista, procedi, ordina, chiedi informazioni.

Grazie a questi piccoli consigli potrete sicuramente migliorare le visite e il tasso di conversione del vostro e-commerce. In bocca al lupo!