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Oggi si parla molto dell’inbound marketing, una nuova frontiera della comunicazione e un nuovo modo di fare marketing. Per poter realizzare un’adeguata strategia di inbound marketing occorre in primo luogo rispettare la più classica delle regole: riuscire ad intercettare i bisogni dei propri clienti, meglio ancora le domande per cui il web non ha ad oggi ottenuto una risposta soddisfacente. Cogliere un bisogno del nostro target di riferimento non soddisfatto da altri contenuti sul web può permetterci di raggiungere ottimi risultati. Il centro è ancora il cliente, ma non siamo noi a trovare lui, ma lui a venire da noi.

Inbound Marketing cos’è

L’ inbound marketing è il marketing che conquista l’utente con contenuti interessanti e utili creati appositamente per rispondere ai suoi desideri.
E’ un tipo di marketing incentrato sull’outside-in, cioè sull’essere trovati e non viceversa come avveniva nel marketing tradizionale.
Una peculiarità dell’inbound marketing è la multicanalità. Per farsi trovare dai clienti bisogna essere presenti sui canali che essi maggiormente usano Essi, dunque, cambieranno a seconda del tipo di business svolto.

Inbound Marketing alcuni punti cardine

E dunque come spingiamo il cliente a trovarci?

Tra i punti cardine dell’inbound marketing potremmo individuare:

  • I contenuti

Content is king, per una buona riuscita della strategia di inbound marketing occorrerà sviluppare contenuti validi, interessanti, utili, in grado di attirare, convertire e fidelizzare il cliente. Questi contenuti dovranno anche essere google friendly, cioè devono tener conto della grammatica utilizzata dai motori di ricerca, semplice, lineare e senza troppe metafore. In genere il miglior modo per attrarre i clienti è la realizzazione di un blog creato e curato per quel determinato target di riferimento.

  • La seo

Ogni cliente inizia la sua ricerca sul motore di ricerca online utilizzando determinate parole, per questo è essenziale che i contenuti realizzati vengano visualizzati dal cliente tra i risultati di ricerca di google quando si cercheranno le parole chiave del business di interesse. La scelta di queste parole diventa dunque fondamentale. Una volta individuate bisognerà ottimizzare per esse i contenuti del sito e creare anche nuovi contenuti affini

  • I social media

Con i social sarà possibile diffondere i contenuti di maggior valore e creare una forte interazione con l’utente finale. Poiché difficilmente si possono curare tutti i social contemporaneamente sarebbe meglio scegliere quelli dove il proprio target è più presente.

Partendo da una buona strategia seo e da contenuti di qualità e proseguendo con un’adeguata diffusione di essi sui social, piccole realtà possono riuscire ad aumentare il valore del proprio brand nella loro nicchia di mercato e ad incrementare i contatti e la redditività, per questo e tanto altro l’inbound marketing si è rilevato oggi un utilissimo strumento.

L’agroalimentare in Italia è da sempre un settore trainante. I prodotti made in Italy sono sinonimo di qualità in molti Paesi stranieri, di conseguenza l’esportazione e la commercializzazione all’estero può rivelarsi un’ottima scelta per ampliare il proprio business.
Dell’internazionalizzazione dell’agroalimentare si occuperà la Fiera Gustus a Napoli dal 4 al 6 dicembre, primo salone dell’AgroAlimentare, dell’ Enogastronomia e della Nutrizione nel Centro del Mediterraneo.

Il crescente interesse per l’internazionalizzazione del made in Italy nasce dalla presa di coscienza delle ampie potenzialità dei prodotti italiani nel mondo. La creatività imprenditoriale e l’unicità del prodotto italiano combinate con un’adeguata e approfondita conoscenza del sistema Paese destinatario sono i punti di forza per una efficace strategia di internazionalizzazione.
Certo aprirsi a mercati stranieri non è cosa facile.
Bisogna individuare il mercato estero con maggior rendimento per il proprio business nonché con il ritorno economico più rapido. Individuato in questo modo il Paese occorrerà studiarne la cultura, la legislazione, le dimensioni del mercato nonché i concorrenti locali. Tutte queste informazioni ci permetteranno di realizzare un’adeguata strategia di internalizzazione del prodotto e di comunicazione online localizzata.

Estensa Web Agency è partner ufficiale della fiera Gustus, ha realizzato il sito, intuitivo e di facile navigabilità per tutti gli utenti interessati alle ultime novità nel mondo del food, ai convegni e agli espositori che prenderanno parte all’evento.
L’intervento di estensa non si limita ad un mero sostegno nello sviluppo web del portale, ma si esprime anche nella partecipazione al convegno del 5 dicembre alle ore 17:00 presso il Teatro Mediterraneo dedicato alla “Comunicazione nel settore Food” con la presentazione di interessanti case histories in tema di internalizzazione digitale.

Internazionalizzazione agroalimentare: i fattori principali

Il convegno affronterà la tematica dei fattori da tenere più in considerazione per una buona internazionalizzazione digitale, e tra questi ricordiamo:

  • Registrazione di un dominio localizzato

La scelta del dominio è la prima cosa da fare, e conviene sempre scegliere un dominio di primo livello con estensione del Paese di appartenenza perché facilita una comunicazione localizzata e viene subito riconosciuto dai motori di ricerca locali. Ovviamente non basterà semplicemente tradurre in lingua straniera il proprio sito, ma occorrerà prendere in considerazione le singole particolarità del luogo.

  • Seo internazionale

Per ottimizzare il posizionamento del proprio sito sul motore di ricerca straniero per prima cosa… bisogna individuare il motore di ricerca straniero!
Ciò significa che bisognerà in primo luogo individuare il motore di ricerca più usato, che non per forza sarà Google, basti pensare che in Russia è Yandex. Poi bisognerà individuare le parole chiave più adatte al proprio business in lingua straniera, non è consigliabile limitarsi a tradurre quelle usate per il sito in italiano, occorre invece trovare le parole che nel Paese di destinazione meglio si associano alla nostra attività, magari con l’aiuto di un madrelingua.

  • Campagne pay per click

In questo caso bisognerà indivisìduare le keyword come è stato detto prima e porre una certa attenzione sulla scelta della lingua da utilizzare, se in uno stato si parla più di una lingua allora bisognerà associare ad ogni zona una campagna nella lingua specifica.

Internalizzazione e made in Italy

Gustus permetterà a tutte le aziende dell’intera filiera alimentare e beverage di essere protagoniste di un evento che sarà visitato da buyers nazionali e internazionali. E’ un’ottima occasione per l’internalizzazione del made in italy in quanto vedrà la partecipazione di buyers provenienti da Turchia, Svezia, Polonia, Emirati Arabi, Tunisia, Svezia e Austria.
Estensa sostiene l’iniziativa fornendo con profondo interesse il proprio contributo tecnico e formativo.
E’ proprio il caso di dire: finalmente a Napoli la fiera che mancava!

Per maggiori informazioni sul programma dell’evento visita il sito www.gustusnapoli.com

L’evoluzione tecnologica ha sempre influito sulle modalità di marketing e oggi, momento in cui la stragrande maggioranza di persone possiede e utilizza uno smartphone, nasce l’iBeacon.

La tecnologia iBeacon rappresenta la perfetta fusione tra il marketing di prossimità e il mobile marketing. Utilizzando questa innovativa strategia di marketing è possibile inviare messaggi promozionali su potenziali clienti, nel momento in cui essi passano vicino il punto commerciale.

Funzionamento dell’iBeacon

L’I-Beacon è un piccolo dispositivo che viene applicato all’interno dell’attività che vuole intraprendere questa particolare azione di marketing di prossimità. Gli utenti, una volta scaricata e installata una precisa app, mettono in contatto il proprio smartphone con questo dispositivo.

Attraverso l’utilizzo del bluetooth, l’ibeacon è in grado di inviare notifiche e messaggi sugli smartphone nel raggio anche di 70 metri. La tipologia e il contenuto della notifica sono completamente personalizzabili in relazione alla varietà di reazioni che si desidera generare.

È facile intuire che questa nuova tecnologia può rappresentare una svolta importante nelle modalità di fare comunicazione in ogni settore. Centri commerciali, musei, piccole e medie imprese, società pubbliche, il “mobile marketing di prossimità” può essere studiato e realizzato per qualsiasi tipologia d’impresa.

I Musei Civici di Palazzo Farnese

I Musei Civici di Palazzo Farnese rappresentano il primo museo italiano (il 5 in Europa) ad aver sviluppato un’app che sfrutta la tecnologia iBeacon.
IMApp è l’applicazione grazie alla quale è possibile visionare la mappa museo, ma anche le informazioni delle opere presenti al suo interno. Quando lo smartphone si trova nei pressi di una precisa opera, una notifica multimediale contenente le informazioni viene inviata sul device.

Il vantaggio principale legato all’utilizzo della tecnologia ibeacon e dell’applicazione IMApp è rappresentato dai costi di gestione. Non occorre sostenere alcuna spesa di manutenzione dell’hardware, ogni contenuto abbinato ad ogni singolo beacon è aggiornabile e modificabile in completa autonomia

Potenzialità “comunicative” dell’iBeacon

I Musei Civici di Palazzo Farnese rappresentano solo un esempio di come sfruttare questa innovativa tecnologia. La nuova modalità di “marketing di prossimità” legato al mobile marketing è indicato per qualsiasi tipologia d’impresa grazie al alto grado di personalizzazione

La tecnologia è in continua evoluzione e il marketing la sfrutta per evolversi di conseguenza.

Per determinati tipi di attività geolocalizzarsi è importante quasi come arrivare primi sui motori di ricerca. Si pensi ad un negozio di abbigliamento, ad un centro estetico o ancora ad un ristorante. Attualmente la navigazione avviene principalmente tramite smartphone o tablet sopratutto per certe categorie di servizi. Per esempio sono in giro per Roma e voglio prendere una tazza di caffè ad un bar oppure mangiare una pizza, cosa farò? Prenderò il mio smartphone e cercherò “bar” o “pizzeria” nelle vicinanze. E’ ovvio che per qualunque bar o pizzeria che si trovi effettivamente nelle mie vicinanze, converrà risultare nei risultati della mia ricerca.

Si parla dunque di local Seo.

Come geolocalizzare la propria attività per migliorare il proprio business? Come far capire a Google che il mio negozio è proprio lì e non altrove?

La prima cosa che occorre fare è creare un account su Google Places con link al proprio sito, fatto ciò l’impresa sarà localizzata su Google maps e nei risultati di ricerca locali.

Posizionarsi bene tra i risultati di local business è importante, sopratutto perché Google Maps è il sistema di riferimento dei dispositivi mobili, in genere i più usati per ricerche localizzate.

Ovviamente come per il posizionamento web tradizionale oppure quello organico, anche per quello geolocalizzato Google limita il numero di imprese visibili in prima pagina a 10, per questo è bene realizzare delle azioni di ottimizzazione Seo per la geolocalizzazione.

Vediamo alcuni punti da considerare per una ottimizzazione local seo:

  • Ottimizzare il profilo stesso

Prima cosa da fare è rendere il proprio profilo attrattivo e interessante così che l’utente visiti il sito web oppure contatti l’azienda per informazioni

  • Scegliere una categoria correttamente

Oltre ad inserire i dati aziendali, bisogna scegliere la categoria primaria di appartenenza in modo corretto. Questa scelta incide sul posizionamento, pertanto sarà importante inserire la categoria per cui si vuole essere trovati

  • Indirizzo fisico

Altro importante elemento è l’indirizzo fisico. E’ essenziale che la località e l’indirizzo vadano indicati correttamente, e se l’attività presenta una struttura decentrata oppure estesa bisognerà ricorrere a landing page ottimizzate per la ricerca geolocalizzata

  • Inserimento in local directories autorevoli

E’ utile inserire la propria attività in local directories. I dati qui inseriti dovranno essere coerenti con quelli aziendali e bisognerà scegliere le directories più autorevoli ottenendo così citazioni di migliore qualità (una menzione di qualità può sostituire anche un link). Inoltre bisognerà puntare anche sulla quantità, quindi queste citazioni dovranno essere numerose.

  • Coerenza dei dati di Google Places e quelli del sito

E’ necessario che i dati inseriti nella scheda suddetta e quelli inseriti sul sito siano coerenti agli occhi di Google quindi bisogna sempre evitare discordanza nei dati forniti

  • Autorevolezza del dominio

L’autorevolezza del dominio aiuta il posizionamento pertanto il sito dovrà essere ben strutturato e ottimizzato, non è invece necessario l’inserimento della località nel title dato che google saprà riconoscere la posizione dell’attività grazie appunto alla scheda googe places

  • Backlink di qualità

E’ questo un concetto valido per il seo in generale: i link in entrata devono provenire da siti autorevoli con anchor text ottimizzati e per quanto possibile differenziati

  • Recensioni su Google Places

Sulle pagine di google places è possibile inserire delle recensioni, google tende a riconoscere un maggior peso alle attività con un numero maggiore di recensioni e quindi a farle uscire tra le prime posizioni.

  • Prefisso telefonico e recensioni su altri portali

Anche inserire il prefisso telefonico aiuta la geolocalizzazione perché è un ulteriore elemento identificativo per google dell’area geografica di appartenenza. Inoltre anche le recensioni su altri portali diversi da Google Places possono apportare diversi vantaggi, come Yelp o pagine gialle o tripadvisor la cui presenza viene anche indicata nella scheda Google Places.

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Molti potrebbero pensare che la globalizzazione e il web hanno avvicinato e in qualche modo omologato culture da sempre lontanissime tra di loro, ma nonostante ciò sia in parte vero, i frequenti fallimenti delle multinazionali che impreparate sbarcano in nuovi continenti ci testimoniano il contrario.
La caffettiera italiana per storia, cultura e tradizioni è diversa da quella americana e sarebbe potuta nascere così com’è oggi solo in Italia, in un altro luogo, per esempio in India, sarebbe stata certamente diversa da quella italiana nonché da quella americana.

In ogni prodotto c’è un po’ del luogo che lo ha creato, dello stile della Nazione di appartenenza, dato che esso nasce prima di tutto per soddisfare le esigenze del mercato interno.
In America il momento del caffè è caratterizzato da una, per noi, innaturale velocità di consumo, che lo tramuta in una qualsiasi bevanda energetica bevuta da sportivi o studenti, al pari di una redbull o un gatorade. Per questo la caffettiera in america è dotata di un ampio recipiente in cui far bollire l’acqua a cui si aggiunge il filtro del caffè in polvere come nella preparazione del tè, ottenendo così un caffè più diluito da poter essere bevuto velocemente invece che assaporato lentamente alla tipica maniera italiana.

Come nasce quindi un prodotto? Nasce da una sinergia tra diversi fattori tra cui quelli economici, tecnici e istituzionali.
Pertanto quando si vuole conquistare un mercato estero non si possono tralasciare alcuni “dettagli” se si vuole realizzare una vincente strategia di marketing, tra cui:

  • Il carattere e la tradizione locale

I McDonald’s cambiano i loro menù di Paese in Paese: in Israele si vendono i Big Macs senza formaggio per rispettare le norme kosher della cucina ebraica che prevede la separazione di carne e latticini, in India si servono i Maharaja Mac con carne di montone, che possono essere consumati sia dai musulmani che non mangiano carne di maiale, sia degli hindu che non mangiano carne di mucca, in Germania si servono wurstel e birra e panini con il salmone in Norvegia.
Tutto ciò dipende dalla diversa sensibilità locale che una buona strategia di marketing deve sempre assecondare: e così la Barbie americana, in medio oriente si piega alle regole della sharj ah e indossa un severo burqua sul vestito.

  • Il tasso di immigrazione e di etnicità della cultura locale

In ogni casa americana, sul ripiano delle cucine tra il lavandino e i fornelli, c’è il tostapane, quel piccolo dispositivo elettrico essenziale per le colazioni americane. Un occhio attento noterebbe subito una certa differenza tra un tostapane italiano e uno americano. Quello americano e anche quello anglosassone hanno una larga fessura perché a causa della rilevante etnicità di queste culture, la larga fessura servirà per far passare un bagel, ciambella tipica della cultura ebraica. Essendo la cultura ebraica molto meno diffusa in Italia, il tostapane qui non ha motivo di essere così come nel nuovo continente.

  • La città come prodotto

Anche le città esercitano un certo grado di influenza sui prodotti. Basti pensare che a Los Angeles gli ampi spazi hanno con il tempo incentivato la costruzione di abitazioni di dimensioni enormi rispetto ad altri Paesi nel mondo come ad esempio Londra che invece è famosa per le sue tipiche case a schiera strette ed alte. Inoltre il basso prezzo del carburante americano ha portato allo sviluppo di autostrade e superstrade prima che altrove ed il più delle volte estremamente ampie. Infine il più alto tasso di criminalità fa sì che gli arredi urbani siano più robusti e quindi più costosi e di conseguenza meno numerosi a Los Angeles di quanto debbano invece esserlo in Giappone.

  • Struttura normativa locale

Le norme specifiche di uno Stato sono un ulteriore elemento da tener presente se si vuole realizzare una strategia di marketing vincente in una Nazione straniera. Il regime fiscale, le norme doganali, il sistema giuridico, gli eventuali accordi tra Stati costituiscono elementi da valutare attentamente prima di qualsiasi scelta strategica.
I beni rivelano ciò che siamo, e allo stesso modo noi siamo ciò che consumiamo. Dal tostapane all’arredamento, dall’abbigliamento all’architettura, ogni struttura produttiva si lega ad una determinata inclinazione culturale ad una certa rete di oggetti fisici, sensazioni sociali e modi di vivere.

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