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Giovedì 12 novembre si terrà presso l’Unione Industriali di Napoli il workshop formativo “Tourism Lab”, un’occasione destinata agli operatori della filiera turistica per poter approfondire ogni aspetto legato al mondo del settore turistico. Attraverso dinamici momenti laboratoriali e di confronto verranno delineate e analizzate nuove offerte e itinerari all’interno del Golfo di Napoli.

Estensa parteciperà a Tourism Lab, presentando il best practice di turismo esperienziale, destination management e turismo 2.0.

 

Programma del workshop Tourism Lab

Inizio ore  9.30
Presentazione del progetto”Baia di Napoli” e introduzione tematica al workshop

Interventi
Daniele Pitteri – Coordinatore POIn Baia di Napoli
Marianella Pucci – Amministratore Mediateur / Responsabile POIn Baia di Napoli

Presentazione dei risultati dell’analisi di progetto e degli incontri con gli operatori.
Discussione sui punti di forza / debolezza del comparto analizzato
Ipotesi di nuove proposte di offerta turistica per la Baia di Napoli

Case Histories

Destination management
Andrea Trincanato – My love Italy

Turismo esperienziale
Emiliano Diamanti – Not For Tourist Rome

Turismo 2.0
Gennaro Guida – Estensa

Focus con gli operatori presenti

Discussione finale e proposte operative

Conclusioni: Daniele Pitteri

 

Come partecipare

Il workshop è a numero chiuso, sono disponibili un totale di 70 sedute, destinate agli operatori della filiera turistica operanti in uno dei comuni appartenenti all’area d’interesse del progetto Baia di Napoli: Anacapri, Bacoli, Barano, Capri, Casamicciola Terme, Castellammare di Stabia, Ercolano, Forio, Ischia, Lacco Ameno, Massa Lubrense, Meta di Sorrento, Monte di Procida, Napoli, Piano di Sorrento, Pompei, Portici, Pozzuoli, Procida, SanGiorgio a Cremano, Serrara Fontana, Sorrento, Torre Annunziata, Torre del Greco, Vico Equense.

Per iscriversi con successo, occorrerrà aver partecipato all’indagine promossa da “Baia di Napoli”, basterà compilare il questionario disponibile cliccando qui.

Una volta completata l’indagine, tour operator, agenzie di viaggio, associazioni turistiche, associazioni culturali potranno iscriversi al workshop, semplicemente sottoscrivendo il modulo presente sul sito web dedicato.

Le iscrizioni saranno chiuse al raggiungimento della soglia di partecipanti e comunque non oltre le ore 14.00 dell’11 Novembre 2015.

 

Il 24 Ottobre la notte bianca del Vomero verrà illuminata dalla luce della musica e di tutti i valori positivi che porta con sé, in primis il rispetto per la legalità.
Come ogni anno, anche stavolta Estensa collabora all’organizzazione della programmazione degli eventi che si svolgeranno in Piazza Muzii. Infatti, in occasione della manifestazione “Alla luce della Notte – Notte per la legalità” andrà in scena “LEX THE MUSIC PLAY”, un evento poliedrico organizzato da EventPuntoOrg in partnership con Estensa che, tra musica e spettacolo, si pone l’obiettivo di avvicinare giovani e adulti al mondo della Giustizia e portarli alla riflessione su temi sociali che stanno assumendo una rilevanza sempre maggiore come bullismo e cyber-bullismo, droga, violenza negli stadi, gioco d’azzardo, usura, corruzione pubblica e mitizzazione di comportamenti devianti. Tematiche di estrema importanza che però vengono affrontate, come un dialogo-incontro con autori, registi, attori e specialisti del settore, sotto la luce “leggera” della musica. Dal pomeriggio fino a notte saranno tanti gli spettacoli di danza e musica che faranno da cornice a dibattiti e incontri su temi sociali.
Chiude la manifestazione Lex Music Dance, il DJ set di Genny Guida che riempirà la piazza delle più amate sonorità dance degli anni ‘70 e ‘80 che coinvolgerà tutti i partecipanti in un vorticoso mood vintage a cui sarà impossibile resistere.

A seguire il programma dettagliato:

1) KIDS PER LA LEGALITA’
Esibizioni degli alunni ed estrazione dei giochi da tavolo di Giochi Uniti
17.00 SCUOLA PISCICELLI
17.30 SCUOLA MINUCCI
18.00 SCUOLA 84° CIRCOLO E.A. MARIO
18.30 SCUOLA MAIURI
19.00 SCUOLA D’OVIDIO NICOLARDI

2) BULLISMO E CYBER BULLISMO: UNA PIAGA SOCIALE
19.40 APPROFONDIMENTO SUL BULLISMO AL VOMERO­-ARENELLA, UN CONFRONTO ALLA PRESENZA DI RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI E FORZE DELL’ORDINE 20.00 SPETTACOLO DI DANZA MODERNA

3) DJSET & VIDEO SHOW: MESSAGGI EDUCATIVI CONTRO LA DROGA E L’ALCOLISMO
20.10 DJSET ROBERTO NATALE
21.00 DJSET BRUNO BARRA “ DJ ANTIDROGA ”

4) I DIRITTI DEI CITTADINI // USURA // GIOCO D’AZZARDO
22.00 INTERVISTA SUI DIRITTI DEI CITTADINI ASSOCIAZIONE CONSUMATORI
22.05 INTERVISTA SUL FENOMENO USURA
22.10 INTERVISTA SUL GIOCO D’AZZARDO ASSOCIAZIONE IL DADO
22.25 SPETTACOLO DI DANZA

5) NO VIOLENCE LIVE SET
22.30 SPETTACOLO LIVE MUSIC MARTINA STRIANO & SOUL TOWN BAND

6) LEX MUSIK DANCE
00.00 DJSET ANNI 70/80 ­ DJ GENNY GUIDA ­ VOCALIST RAMONA

Ci riempie di orgoglio partecipare a iniziative di promozione sociale per la nostra città. Un’occasione per mobilitare le coscienze e richiamare valori di giustizia e impegno con spirito gioioso: valori a cui ci ispiriamo ogni giorno nel nostro lavoro.

Turismo: innovazioni e prospettive nel “Destination Management”
Pratiche e scenari per la costruzione della destinazione turistica Campi Flegrei
Lunedì 19 ottobre 2015 – ore 17,30
Traversa Solfatara, 3 Pozzuoli (Napoli)

Lo sviluppo di una moderna destinazione turistica è un continuo processo di coordinamento e attivazione di servizi, competenze e strutture per supportare la comunità di accoglienza ad offrire esperienze di qualità per i visitatori e migliorare il benessere dei residenti.

Il Destination Management si basa su un processo complesso e dinamico di pianificazione strategica che integra il turismo con le altre filiere produttive e con le aspirazioni sociali, economiche e ambientali di una comunità. La configurazione, all’interno di questo processo, di un sistema di offerta innovativo e sostenibile richiede la gestione e l’ibridazione di diverse componenti ma, soprattutto, la capacità di elaborare dei contenuti con delle modalità che siano in grado di intercettare i desideri di persone che hanno un bagaglio culturale,tradizioni e linguaggi diversi dai nostri.

MicroHUB Flegreo (by Progetto Uomo onlus), in continuità con il Laboratorio di co-progettazione ”Il turismo che vogliamo” (Work Shop di quattro incontri che si sono svolti da ottobre a novembre 2014) e per approfondire lo sviluppo di un modello di attrattività territoriale propone un momento di riflessione e analisi su queste tematiche, facendo dialogare una serie di protagonisti del sistema turistico locale e nazionale per individuare gli scenari, le pratiche e le competenze con cui confrontarsi per avviare un corretto ed efficace processo di costruzione della destinazione turistica Campi Flegrei.

Scarica il flyer dell’evento : Crosslab_19ott

E’ ufficiale da domani, venerdì 9 ottobre, in Spagna e in Irlanda al posto del semplice like faranno capolino le reactions di Facebook!

La nuova funzione sarà in prova solo in questi due Paesi e se il test funzionerà approderà in seguito in tutto il mondo. Dunque non più il solo mi piace ma ben 6 differenti emozioni tra cui l’utente può scegliere per esprimere con maggior precisione il proprio punto di vista e il proprio parere su uno status.

La nuova funzione di Facebook si chiama Reactions ed è molto di più del semplice pollice verso il basso che tutti temevano. Tenendo premuto il tasto like apparirà una barra con ulteriori 6 icone esprimenti diverse emozioni: l’amore, la risata, la felicità, lo shock, la tristezza e la rabbia.

La funzione Reactions aumenterà i commenti e il dibattito e permetterà di misurare in modo più dettagliato le reazioni degli utenti ad una foto, ad un video e ad uno status, grazie all’indicazione sotto ogni icona del relativo conteggio. Mark Zuckerberg con questa nuova funzione introduce un modo per “misurare” le emozioni che per le aziende può rivelarsi particolarmente interessante al fine di approfondire la conoscenza del proprio target.

 

reactions facebook

 
 

Perché la scelta di Spagna e Irlanda

Questi due Paesi sono stati scelti perché contano un numero limitato, e quindi decisamente gestibile, di iscritti  e parlano due delle lingue più parlate sul social network e nel mondo: l’inglese e lo spagnolo. La scelta di due Paesi in cui vengono parlate lingue differenti non è un caso, in quanto si vuole vedere come saranno usati i simboli in base alle tradizioni e alle differenze culturali che potrebbero portare a diverse interpretazione di una stessa icona.

 

Da dove nasce l’esigenza di più emoticon oltre al like

Diverse sono le situazioni in cui un semplice like appare fuori luogo o non propriamente adatto ad esprimere la nostra opinione, come nel caso di una tragedia o un dispiacere. Il “mi piace” in questi casi fuori luogo, finora è stato sostituito  da commenti più appropriati, ma in una società sempre più mobile e quindi sempre più intenta a scorrere la home di Facebook mentre va a lavoro o fa spesa, la soluzione risultava alquanto scomoda. Per questo si è deciso di introdurre la possibilità di esprimere il proprio stato d’animo in modo più dettagliato e certamente più rapido.

 

Nessun tasto “Non mi piace”

Non sembra invece andar giù il tasto “non mi piace” a Mark Zuckerberg che non vuole assolutamente trasformare Facebook in un forum dove gli utenti votano sì o no ai post degli altri incentivando così le polemiche e il giudizio ma soprattutto scoraggiando la libera espressione degli iscritti che è ciò che più interessa a chi si iscrive a Facebook e che ne ha anche consacrato il successo.

Erano gli anni ’80 quando una nuova strategia di comunicazione iniziò in modo originale e nient’affatto convenzionale a catturare l’attenzione del pubblico: era il guerrilla marketing che muoveva i suoi primi passi. Oggi i più grandi marchi come Volkswagen e Coca Cola ricorrono a questo tipo di marketing non convenzionale per promuovere in modo avvincente i propri prodotti e conquistare il mercato.

L’idea della guerrilla nasce dall’insieme di tante piccole azioni coordinate che partendo dalla conoscenza delle teorie del marketing tradizionale, cercano nuovi canali per comunicare con il cliente e convincerlo a visitare il sito o lo show room e a consigliarlo ad altri.

Difatti il guerrilla marketing ha non solo cambiato il modo di comunicare con il pubblico ma anche stravolto le normali regole di base. Alle famose 4P del marketing se ne sono aggiunte altre 4: penetrazione del mercato, permesso, personalizzazione e professionalità.

  • penetrazione del mercato

A differenza dei tradizionali canali di comunicazione il guerrilla marketing riesce a penetrare nel mercato come nessuno strumento di marketing ha fatto prima. Entra nella vita delle persone, per le strade che percorrono per andare a lavorare, nei bar dove prendono il caffè e li coinvolgono totalmente, penetra in modo diretto nella città e incontrando la gente in modo provocatorio e spiazzante.

  • permesso (permission)

Il guerrilla marketing, per il suo stesso modo di essere, è un tipo di comunicazione basata sul permesso del consumatore di comunicare con lui. Il consumatore non è obbligato ad assistere ad un’attività di guerrilla, come per esempio per gli spot in tv, il consumatore decide di assistere a tale attività. Perché? I motivi sono diversi, perché lo colpisce, ne attira l’attenzione in strada, lo incuriosisce, lo diverte. Ciò ovviamente garantisce una maggiore attenzione al messaggio trasmesso.

  • personalizzazione

La personalizzazione è alla base di una buona attività di guerrilla. Si sceglie un luogo, si individuano gli articoli aziendali più adatti, si sfrutta l’arredo urbano, ogni dettaglio viene personalizzato in base al messaggio che si vuole trasmettere

  • professionalità

L’efficacia di una campagna di guerrilla marketing dipende molto dalla professionalità con cui viene realizzata e con cui genera viralità, indipendentemente dalla qualità dell’idea di base. Infatti lo scopo principale non è solo sorprendere ma essere visibili al più ampio gruppo di persone.

 

E’ difficile dire cosa determini il successo di un’attività di guerrilla marketing rispetto ad un’altra, la particolarità che lo contraddistingue è che questo tipo di comunicazione mira a raggiungere obiettivi convenzionali come le vendite e il profitto tramite tecniche non convenzionali. Secondo P. Kotler, il guerrilla marketing non è altro che il vecchio passaparola. In effetti il successo di una campagna di guerrila si articola proprio nell’alternarsi di queste tre fasi: colpire, conquistare e far parlare di sè.

 

Guerrilla Marketing i principi base

Pur essendo imprevedibile la buona riuscita di una campagna potrà senza dubbio essere d’aiuto puntare su alcuni principi base che sono: la presenza sul maggior numero di media possibili, accompagnata da un’attività costante di monitoraggio e individuazione di nuovi strumenti da considerare; l’energia, tanta energia da impiegare perché una campagna di guerrilla è un marketing continuo, no stop; il network dato che, come per ogni passaparola, le relazioni sono fondamentali; il rispetto prima di tutto quindi mai offendere il consumatore o lasciarsi andare ad attività troppo aggressive; la regolarità delle azioni, di fatto bisognerebbe iniziare le attività di guerrilla al nascere dell’impresa e mai smettere finché essa esiste, ma senza dubbio riscuoterà un altrettanto decoroso successo anche una campagna relativa ad un singolo evento.

 

Forse il guerrilla marketing andrà sempre più affermandosi nell’orizzonte della pubblicità o forse avrà vita limitata a causa della probabile assuefazione del consumatore a messaggi che prima ne catturavano l’attenzione, ma ciò che conta è che oggi ha riportato alla ribalta la centralità del cliente e l’importanza di una comunicazione a 360° che negli ultimi anni erano state per alcuni versi trascurate.

 

 

 

Il modo di acquistare prodotti e persino servizi è completamente cambiata negli ultimi decenni, stravolgendo le abitudini di spesa di tutti gli utenti. Se i più giovani sono quasi nati con un tablet o uno smartphone a portata di mano e l’idea di soddisfare ogni bisogno nel mondo virtuale non è particolarmente estranea al loro concetto di normalità, diverso è invece il discorso per gli utenti più in là con l’età che hanno visto le loro abitudini completamente stravolte dal web.

Indipendentemente dall’età, quando si acquista su internet tutti, grandi e piccoli, siamo in genere spaventati dall’incognità che avvolge il nostro venditore.

E’ sicuro acquistare online? E se il prodotto che ho acquistato e pagato non arriva? O arriva danneggiato? Tante sono le domande che ci tormentano al momento di cliccare il pulsante “Acquista ora” su qualsivoglia e-commerce.

Ebbene, fare acquisti sicuri sul web non è impossibile. Ed ecco una semplice guida da seguire se si vogliono evitare esperienze negative.

 

E-commerce: guida ad acquisti sicuri | Privacy

Il primo punto da affrontare quando si acquista online è quello della privacy e del corretto svolgimento delle transazioni economiche! Come faccio a sapere che questi due fattori sono gestiti in modo adeguato dal sito di e-commerce da cui voglio acquistare?

  • Per quanto riguarda la Privacy occorre sempre verificare la presenza del “https” o più semplicemente del lucchetto nell’URL  che ci dice che siamo al sicuro da intrusioni esterne.
  • La password deve essere necessariamente complessa, con lettere maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali

 

E-commerce: guida ad acquisti sicuri | Opzioni di pagamento

Per quanto riguarda invece il corretto svolgimento delle transazioni economiche, bisogna considerare le tipologie di pagamento accettate dal sito. Le opzioni di pagamento più diffuse sono carta di credito, paypal e carte prepagate. Diffidate assolutamente da pagamenti quali ricariche postepay o altro in quanto non sono metodi di pagamento sicuri né tracciabili.

L’uso della carta di credito è di certo il metodo di pagamento più antico e tradizionale che ci sia, ma spesso questa opzione comporta alcune problematiche essendo la carta in questione legata ad un conto corrente, e ovviamente il pensiero di chiunque nel momento in cui paga online con una carta di credito, va alle conseguenze di eventuali truffe telematiche.

Questo problema è facilmente aggirabile ricorrendo all’utilizzo di una carta prepagata o postepay. In questo caso la carta non essendo legata ad alcun conto, può al massimo mettere a rischio solo ciò che l’utente carica.

Risolto il problema delle truffe, resta la paura che il pacco acquistato non arrivi mai a destinazione!

Anche questo problema è facilmente risolvibile grazie all’opzione di pagamento Paypal!! Molti utenti si sentono assolutamente sollevati ogni qualvolta intravedono paypal tra le opzioni di pagamento e non a caso!

Paypal smaterializza l’intero sistema di pagamento e con un account gratuito da creare sul sito, si frappone come filtro tra l’acquirente e l’interlocutore con ottime soluzioni di assicurazione sulla transazione. Si presenta come un conto online abbinato ad una carta di credito o carta prepagata, ma ciò che più conta è che in caso di mancata o errata consegna del pacco, permette all’utente la possibilità di aprire una contestazione ed ottenere il rimborso della somma versata, badate bene, dell’intera somma versata!

 

E-commerce: guida ad acquisti sicuri | Il post vendita

La fase di acquisto è sicuramente quella più delicata, ma non certo l’unica ad avere importanza. Oltre ad accertarsi della privacy e delle opzioni di pagamento accettate, è bene dare uno sguardo anche alla politica di resi e rimborsi previsti dal portale. Infatti ogni e-commerce sicuro e affidabile prevede un servizio di reso gratuito o di rimborso in caso di un acquisto difettoso o addirittura l’assicurazione del pacco spedito

A volte tutto ciò non basta, e si può incappare in siti che apparentemente sembrano essere piuttosto affidabili, allora possiamo ricorrere alla cosiddetta “prova del nove” che in questo caso consiste nel:

  • controllare l’effettiva esistenza della partita iva sul sito dell’Agenzia delle Entrate, se il sito è italiano o comunque appartenente all’Unione Europea
  • controllare l’indirizzo della sede fisica, qualora ci fosse, su google maps. Se all’indirizzo indicato sorge una amabile villetta immersa nel verde potremmo anche iniziare ad insospettirci…
  • inserire sul sito www.whois.sc il nome del dominio senza www e verificare la data in cui è stato creato (più giovane è e più è pericoloso) per quanto tempo è stato acquistato il dominio (se è stato acquistato per solo un anno non promette bene) le informazioni del “registrant” (quanto più sono vaghe, per esempio nel caso ci sia solo un nome, o una mail gratuita come una gmail allora la cosa non va) e quante estensioni sono state acquistate (se è stato acquistata solo il .com che paradossalmente è la più economica fate attenzione)
  • cercare il nome del “registrant” su google perché talvolta i truffatori sono pigri e non si degnano di cambiare nome, dunque il sito può non essere stato ancora scoperto ma il truffatore sì per una truffa precedente
  • ricercate su google informazioni sul sito, magari qualcuno prima di voi è già incappato in una truffa
  • se c’è un numero di telefono chiamate, e se non risponde nessuno cercate il contatto su google per verificare se sia stato copiato e incollato da qualche altro sito

 

Dunque, un po’ di prudenza un pizzico di pazienza e il gioco è fatto! Buono shopping!

La compenetrazione tra i social network e il giornalismo, l’integrazione dei flussi sociali con le news, la nascita del social journalism: concetti come questi rendono l’idea di come i media digitali abbiano modificato profondamente il modo di “fare giornalismo”, sia dal punto di vista della produzione e distribuzione dei contenuti che dal punto di vista della lettura degli stessi.

Da ieri, addetti ai lavori e non hanno avuto la sensazione che la vera rivoluzione digitale del giornalismo sia partita da Facebook e che, in Facebook, continuerà ad evolversi. È stata infatti annunciata l’introduzione di una nuova piattaforma chiamata Signal: uno perfetto per i giornalisti che vogliano scoprire e analizzare le fonti più autorevoli e i trend più rilevanti, facendo diventare Facebook parte integrante del mestiere di scrivere in digitale.

I giornalisti cercavano un modo più semplice per rendere Facebook una parte vitale della ricerca di fonti e notizie – ha dichiarato Andy Mitchell, Direttore di Media Partnerships Facebook – con la possibilità di far emergere tendenze, foto, video e messaggi sia su Facebook che su Instagram

Facebook dunque dedica un’altra innovazione ai creatori di contenuti professionali: una novità che, nel flusso indistinto di news e nell’era del citizen journalism, sembra dare un’opportunità in più ai professionisti della scrittura per dimostrare e mostrare quanto sia importante un metodo di valore nella creazione dei contenuti di un giornale.

Attraverso Signal i giornalisti non avranno solo uno mezzo per andare a cercare le fonti più autorevoli ma anche un potente strumento di analisi, che permetterà loro di monitorare i trend e visualizzare i contenuti (provenienti da pagine e profili) correlati ad essi, oppure intercettare i trend che stanno avendo un picco ascendente grazie a una funzionalità chiamata “Emerging Trends”.

Focus anche sulle menzioni: potranno essere create liste di personaggi pubblici ordinati per che viene menzionato più spesso, con statistiche live: questo permetterà di capire chi è come stia influenzando le conversazioni.

Caratteristica perfetta per chi vuole dare maggiore rilevanza all’aspetto visuale dei contenuti, è l’integrazione con Instagram, che consentirà ai giornalisti di effettuare ricerche specifiche per hashtag e per geotag.

Ogni contenuto (foto, video, statistiche) potrà essere salvato in un pannello di gestione che fornirà un database a cui attingere per pubblicazioni future: un’opportunità preziosa se si considera che il web crea una molteplicità di contenuti potenzialmente infinita, generata a velocità difficilmente controllabile sia da chi li produce (il giornalista) che da chi li legge (l’utente).

https://www.facebook.com/facebookmedia/get-started/signal

CMS è l’acronimo di Content Management System, un software che permette di gestire in modo semplice, rapido e intuitivo, i contenuti di un sito web. Estensa ha sviluppato un CMS completamente dedicato alle agenzie immobiliari, un software che permette di pubblicizzare le proprie offerte di immobili in vendita o in affitto e di raggiungere nuovi clienti.

Il CMS immobiliare è suddiviso in due aree: un’area pubblica, il sito web, e un’area riservata all’interno della quale l’amministratore del sito e gli utenti autorizzati potranno aggiornare in tempo reale i contenuti, pubblicare le offerte di immobili corredati dalla localizzazione di Google Maps, visualizzare i contatti ricevuti in risposta alle offerte, inviare newsletter e consultare le statistiche d’accesso.

I vantaggi e le funzionalità del CMS Immobiliare

Il CMS Immobiliare porterà notevoli vantaggi al sito web dell’agenzia immobiliare e aiuterà a sviluppare e divulgare una migliore comunicazione web. Diverse innovative funzionalità renderanno il sito web più efficace e i contenuti e le offerte di più semplice fruizione.

Vetrina prodotti

Il CMS Immobiliare consente di creare il sito web dell’agenzia immobiliare proprio come se fosse una vetrina ricca di annunci e offerte. La home page del sito verrà dotata di funzionalità e accorgimenti studiati per rendere la navigazione web quanto il più immediata e intuitiva possibile.

Il sito web verrà dotato di un motore di ricerca interno, capace di filtrare le offerte immobiliari in relazione ai parametri di vendita/affitto, categoria, città, metratura e vani, prezzo.

L’integrazione di Google Maps, dei canali social e dello slider in home page, contenente le principali offerte, contribuiscono alla creazione di un sito web, perfettamente in linea con le specifiche esigenze e desideri della singola agenzia immobiliare.

Integrazione gestionale

Il CMS Immobiliare di Estensa è in grado d’integrare i flussi XML da qualsiasi software gestionale utilizzato dalle agenzie immobiliari. Grazie a questa funzionalità sarà possibile gestire e monitorare il portfolio contatti in modo rapido, immediato e efficace.

Sarà possibile inoltre inserire o modificare tutte le diverse caratteristiche dell’immobile: dalla tipologia di contratto richiesta, alla metratura, passando per la classe energetica e giungendo alla localizzazione su Google Maps.

Il design e il servizio hosting

Il CMS Immobiliare permette di creare un layout del sito web personalizzato e in linea con i desideri dell’agenzia. La grafica verrà curata nei minimi particolari, assicurando quell’architettura che manterrà alto il livello di usabilità da parte degli utenti.

Proprio nell’ottica di una maggiore usabilità, il sito web verrà caricato su servizi di hosting professionali e testati, servizi che assicurano una maggiore stabilità e velocità del portale.

Il mobile

Il sito web verrà realizzato specificamente anche per tablet e smartphone, in modo da assicurare un perfetta navigazione in relazione al singolo device utilizzato per la navigazione web.

Per scoprire di più: www.cmsimmobiliare.it/funzionalita

Una buona strategia di marketing digitale è oggi necessaria per ogni business tanto che il semplice concetto di digital marketing si va evolvendo in un concetto più complesso che è quello del multi-channel marketing.

Il multi-channel marketing non è altro che il marketing multicanale. Immaginiamo che un’azienda acquisti dei cartelloni pubblicitari su un unica strada, essa sarà visibile solo a chi imboccherà quella strada. Se invece l’azienda acquista cartelloni pubblicitari su 3 o 4 strade, triplicherà oppure quadruplicherà il numero di persone per cui sarà visibile. E’ proprio questa la logica del multi-channel marketing: utilizzare più canali possibili così da raggiungere tutti i tipi di target. Per esempio chi utilizza Facebook probabilmente non userà Google Plus, creando un account su entrambi i social si potranno raggiungere entrambi i target.

Ovviamente occupare tutte le “vie” possibili potrebbe comportare uno spreco di energie e risorse finanziarie, per questo occorrerà scegliere quali canali attivare in base al tipo di business praticato e di target ricercato.

La Coca Cola è una multinazionale che nel marketing ha fatto storia, per questo proponiamo la sua case history nel tentativo di rendere più chiaro i principi essenziali di marketing multicanale.

Coca Cola multi-channel marketing: il sito

La coca-cola è un prodotto che ben si adatta ad un target ampio e variegato, e ciò aiuta non poco la realizzazione di un’efficiente multi-channel marketing.

Il primo canale di comunicazione presidiato dalla Coca Cala è ovviamente il suo sito internet. Possedere un sito web di proprietà è importante perché la sola presenza sui social può rivelarsi estremamente labile non essendo essi spazi web di proprietà e di conseguenza soggetti ad inaspettate chiusure.

Coca Cola multi-channel marketing: Facebook

Facebook è il social più usato al mondo, da target di qualsiasi nazionalità ed età. Qualsiasi brand, tanto più uno importante come Coca Cola, non può non essere presente su questo social che diventa il primo canale di comunicazione con i propri clienti o potenziali tali.

Coca Cola multi-channel marketing: Twitter

Twitter è un social dove poter incontrare in particolare influencer, blogger e giornalisti che possono diventare veri e propri testimonial del brand. Su twitter si può dar voce ai propri clienti, raggrupparne le foto e i pensieri sotto un hashtag appositamente creato nonché fare storytelling

Coca Cola multi-channel marketing: Instagram

Instagram è un social che si basa molto sulle emozioni. Soprattutto quando l’azienda offre al mercato un prodotto, questo social diventa particolarmente utile. E’ possibile pubblicare le foto che i clienti scattano con in mano una coca cola oppure raccoglierle sotto un hashtag.

Coca Cola multi-channel marketing: Pinterest

Su Pinterest è possibile creare diverse bacheche a tema, che gli utenti possono condividere o commentare. La Coca Cola sul suo account ha saputo cogliere i momenti più pittoreschi della vita quotidiana che il cliente vive sorseggiando la famosa bevanda, come un picnic o le dure ore di studio o il giorno di San Valentino o una festa con gli amici

 

Coca Cola multi-channel marketing: Youtube

Su Youtube Coca Cola raccoglie tutti gli spot realizzati per la tv e per il web, ovviamente in questo caso si può perfettamente misurare il numero di visualizzazioni e condivisioni e quindi la percentuale di coinvolgimento degli utenti

Sembra proprio che Facebook stia lavorando per trasformarsi in una grande piattaforma di e-commerce! Si prevede forse per fine anno l’inserimento del pulsante “Compra ora” con cui si potrà scegliere ed acquistare il prodotto senza mai uscire dal social network.

Già oggi con apposite tab è possibile creare delle vetrine virtuali dei prodotti del proprio e-commerce su Facebook, ma a breve si potranno effettuare direttamente sul social anche i pagamenti grazie alla creazione di mini e-commerce che permetteranno alle aziende di sfruttare le grandi opportunità di visibilità offerte.

Le novità saranno:

  • Inserimento della sezione negozi all’interno delle pagine, dove la semplice vetrina diventa luogo d’acquisto
  • Effettuare i pagamenti tramite Messanger
  • Integrazione di un assistente vocale Moneypenny, per la ricerca di prodotti e servizi su imitazione di Apple, Google e Microsoft

Dunque gli utenti potranno inserire le informazioni relativi alla propria carta di credito nelle impostazioni di Messanger ed effettuare pagamenti in tempo reale, e si sfrutteranno al massimo la navigazione mobile introducendo una nuova sezione “shopping” sotto le informazioni principali della pagina. Ogni utente potrà scegliere il suo prodotto preferito, le modalità di spedizione e di pagamento più congeniali alle proprie esigenze.

“Con la sezione shop all’interno delle pagine vogliamo fornire alle aziende la possibilità di mostrare i loro prodotti direttamente” ha dichiarato Emma Rodgers product manager di Facebook a BuzzFeed.

Appare molto chiara l’intenzione di Facebook di realizzare un ecosistema di servizi sempre più in concorrenza con Google, anch’esso ultimamente rivolto a creare un grande centro commerciale online introducendo la funzione “Compra ora” direttamente tra i risultati di ricerca, pulsante che una volta premuto indirizzerà alla pagina per il completamento dell’acquisto in cui si prevede in futuro anche l’aggiunta del collegamento ad Android Pay e dell’indicazione dei rivenditori locali.

Dunque gli utenti troveranno sempre più quello che può servire ai loro scopi senza doverlo andare a cercare al di fuori della piattaforme Facebook e Google.