Da qualche giorno il noto social network per la condivisione di foto (ed ora anche video) ha cambiato faccia e interfaccia. Insieme ad esso sono stati modificati anche quelli dei suoi “fratelli” Hyperlapse, Layout e Boomerang. Dopo 5 anni di utilizzo del logo ritraente la vecchia macchina fotografica polaroid con la striscia arcobaleno questo cambiamento non ha potuto non generare dei commenti nella comunità degli user che, a dire il vero, non hanno gradito, per la maggior parte, questa modifica. E’ vero che per adattarsi basta poco, ma è anche vero che il design dell’icona rappresenta una faccenda di primaria importanza all’interno di un’azienda, dal momento che innesca quei meccanismi di riconoscimento istintivo nell’utente, che così memorizza meglio il simbolo in questione e gli associa, inconsapevolmente, una sensazione di “sicurezza”, nel senso di “garanzia di qualità”. Se quindi Instagram ha optato per una modifica ad un elemento così suscettibile, vorrà dire che avrà avuto le sue buone ragioni. Vediamole.
Le risposte di Ian Spalter, head of design di Instagram
Questi, in un commento su Medium , ha chiarito bene le motivazioni profonde della decisione in questione, individuate dall’ascolto delle conversazioni in rete. Spalter ha illustrato che un gruppo all’interno dell’azienda si è cominciato a porre il problema di come creare un look che rappresentasse passato, presente e futuro. Già, perché il punto, spiega sempre l’esponente, è che il vecchio logo non era più adatto alle nuove tendenze estetiche degli utenti. Se infatti, agli albori, la funzione più utilizzata di Instagram era quella di usare i diversi tipi di filtri per rendere più accattivanti e attraenti le foto di oggetti o panorami altrimenti un po’ asettici, oggi la musica è invece cambiata. Il logo precedente aveva proprio la finalità di ammantare i contenuti di quel tono un po’ rétrò, vintage, e quindi l’immagine stilizzata della polaroid disegnata nei particolari, tridimensionale e color crema e nocciola era molto calzante.
Il nuovo trend
Google e Facebook hanno capito per primi che oramai internet e le applicazioni in generale sono sempre più consultate da dispositivi mobile che, logicamente, possiedono molti meno pixel rispetto ad un PC normale. Iconicamente parlando si è venuta a delineare quindi una tendenza ad appiattire, a rendere meno profondi i disegni, a rimuovere il più possibile i dettagli, arricchendo dall’altra parte la gamma di colori utilizzata. Dopo aver fatto un esperimento in cui si chiedeva ai dipendenti dell’azienda di disegnare il logo in 5-10 secondi, si sono accorti che il minimo comune denominatore erano l’arcobaleno, la lente e il mirino: si è di conseguenza deciso di ridurre tutto a questi tre, mnemonici elementi. Il design del logo e anche l’interfaccia dell’app sono quindi stati saturati a livello cromatico, conferendo più calore, più vigore e dinamismo. Anche per quanto concerne l’interfaccia essa è stata alterata, come accennato in precedenza. Così come per il logo, si è deciso di modificare il tutto a vantaggio della semplicità e dell’essenzialità (ecco perché il layout in bianco e nero) proprio per far risaltare il colore (e il calore) dei contenuti postati dagli utenti. Concludendo, e aggiungendo un po’ di farina nostra alle dichiarazioni del portavoce menzionato, c’è comunque da dire che un passo di tale portata, a livello di marketing, può essere intrapreso solo da compagnie che sono già al top, che non si preoccupano di far “disaffezionare” gli utenti cambiando l’icona e che quindi non hanno bisogno di confermare, con ulteriori garanzie, la qualità del loro servizio.
Instagram è senza dubbio una di queste!