Finanza agevolata: guida completa per ottenere il credito di imposta Zes Unica
La finanza agevolata rappresenta un’opportunità significativa per le imprese che intendono investire e crescere.
Il Credito di Imposta ZES Unica 2024 rappresenta una delle iniziative più significative per favorire la crescita economica nelle Zone Economiche Speciali (ZES) italiane:
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Molise
- Puglia
- Sardegna
- Sicilia
Questo strumento è destinato a incentivare gli investimenti produttivi nelle aree meno sviluppate del paese, offrendo alle imprese un’opportunità di crescita e modernizzazione attraverso benefici fiscali rilevanti.
Beneficiari e settori esclusi
Le imprese di qualsiasi dimensione possono beneficiare degli incentivi di finanza agevolata, con alcune eccezioni. I settori esclusi includono trasporti (ad eccezione del magazzinaggio e del supporto ai trasporti), siderurgico, carbonifero, della lignite, energia e infrastrutture energetiche, banda larga, creditizio, finanziario e assicurativo. Questo approccio mirato assicura che gli incentivi siano destinati a settori con un potenziale di crescita significativo e che non siano già eccessivamente regolamentati o sovvenzionati.
Le aliquote previste dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 sono diversificate per regione:
Piccole Imprese
Abruzzo – 35%
Basilicata, Molise, Sardegna – 50%
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia – 60%
Puglia (area Taranto) – 70%
Sardegna (area transizione giusta – Sulcis) – 60%
Medie Imprese:
Abruzzo – 25%
Basilicata, Molise, Sardegna – 40%
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia – 50%
Puglia (area Taranto) – 60%
Sardegna (area transizione giusta – Sulcis) – 50%
Grandi Imprese:
Abruzzo – 15%
Basilicata, Molise, Sardegna – 30%
Campania, Puglia, Calabria e Sicilia – 40%
Puglia (area Taranto) – 50%
Sardegna (area transizione giusta – Sulcis) – 40%
Investimenti ammissibili e tipologie di progetti
Gli investimenti ammissibili per beneficiare del Credito di Imposta ZES Unica 2024 devono far parte di un progetto di investimento iniziale. Le tipologie di investimenti agevolabili includono:
- Realizzazione di un nuovo stabilimento.
- Ampliamento di uno stabilimento esistente o della relativa capacità produttiva.
- Diversificazione della produzione di uno stabilimento esistente.
- Trasformazione radicale del processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente.
Gli investimenti devono essere compresi tra 200 mila e 100 milioni di euro. Questo intervallo garantisce che sia le piccole che le grandi imprese possano accedere ai benefici, stimolando una vasta gamma di iniziative produttive.
Tipologie di investimenti ammissibili
Il credito d’imposta copre diverse tipologie di spese, tra cui:
- Acquisto di macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o di nuova creazione. Questi acquisti possono avvenire anche tramite contratti di locazione finanziaria.
- Acquisto di terreni.
- Acquisizione, realizzazione o ampliamento di immobili strumentali agli investimenti. Tuttavia, il valore dei terreni e degli immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento.
Acquisto di terreni e immobili strumentali
Gli investimenti possono anche includere l’acquisto di terreni e immobili strumentali. Tuttavia, il valore di terreni e immobili non può superare il 50% del valore complessivo dell’investimento. Questa misura garantisce che una parte significativa degli investimenti sia destinata a migliorare direttamente la capacità produttiva.
Dettagli del credito d’imposta Zes
Il credito d’imposta Zes si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi. Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni è considerato ammissibile, escludendo le spese di manutenzione. Le imprese beneficiarie devono mantenere l’attività nelle aree di realizzo dell’investimento per almeno cinque anni dopo il completamento dell’investimento.
Requisiti e termini per l’accesso agli incentivi
Per accedere agli incentivi, le imprese devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, tra il 12 giugno e il 12 luglio 2024, l’ammontare delle spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2024 e quelle previste fino al 15 novembre 2024. Le imprese che hanno realizzato investimenti inferiori a quelli indicati devono comunicare all’Agenzia delle Entrate, tra il 3 febbraio 2025 e il 14 marzo 2025, l’ammontare effettivo degli investimenti realizzati e il relativo credito d’imposta maturato.
Cumulabilità del credito d’imposta
Il credito d’imposta è cumulabile, nei limiti delle spese effettivamente sostenute, con altre misure agevolative, ma non con il credito d’imposta Transizione 5.0. Questo aspetto è cruciale per le imprese che intendono massimizzare i benefici fiscali derivanti dagli investimenti.
Documentazione richiesta per la domanda
Le imprese devono preparare una serie di documenti per accedere ai benefici, tra cui la partita IVA della società richiedente, fatture per le spese già sostenute, relativi pagamenti, preventivi per le spese ancora da sostenere e conferma che saranno effettuate entro il 15 novembre 2024. Inoltre, è necessaria la comunicazione rispetto ai benefici di cui hanno goduto i beni già acquisiti.
Certificazioni e stime dei costi
Le imprese devono fornire una certificazione rilasciata dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, una stima dei costi di ristrutturazione o un computo metrico dei lavori, e la visura catastale dell’immobile. Anche se non necessaria nella fase iniziale, la certificazione sarà richiesta per la successiva fruizione del credito.
La finanza agevolata rappresenta un’opportunità preziosa per le imprese che desiderano investire nella crescita e nella modernizzazione. Con la giusta preparazione e comprensione delle normative, le aziende possono accedere a questi incentivi e sfruttarli per migliorare la loro competitività.
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